L’alchechengi è un piccolo cespuglio bello e facile da coltivare che ogni autunno regala deliziosi e benefici frutti. Conosciuto per i suoi fiori a forma di lanterna, è spesso utilizzato come pianta ornamentale da giardino
Vuoi scoprire di più sull’alchechengi? Ti spieghiamo come coltivarlo e raccogliere i suoi frutti in autunno.
Ma cos’è l’alchechengi?
Il Physalis spp., noto anche come alchechengio, è una pianta perenne della famiglia delle Solanaceae. Simile alla patata e al pomodoro, viene spesso utilizzata come pianta ornamentale per i suoi fiori a calice. È una specie molto resistente che cresce bene in vari tipi di terreno, preferibilmente freschi e con luce solare moderata. Le sue bacche sono deliziose candite, ricoperte di cioccolato o utilizzate per preparare marmellate, ma è importante non consumare altre parti della pianta che non sono commestibili. Inoltre, non tutte le specie di alchechengio producono frutti commestibili, quindi è necessario coltivare la varietà giusta per gustare le sue bacche.
Ecco tre tipi di alchechengi: il comune, che ha lanterne arancioni;l’annuale, che è basso e prostrato; il giallo-dolce, il più utilizzato in cucina.
Guida alla coltivazione dell’alchechengio
Il periodo ideale per seminare l’alchechengio è Febbraio, ma è consigliabile farlo in un ambiente protetto, come un semenzaio. Dopo aver creato una piccola buca al centro di un vasetto, è necessario posizionare al suo interno un paio di semi di alchechengio e ricoprirli con della terra umida.
Successivamente, i contenitori devono essere posizionati in un ambiente riscaldato fino alla germinazione dei semi. Una volta che le piante spuntano dal terreno, è importante annaffiarle con regolarità, evitando di esagerare perché sono abbastanza sensibili ai ristagni idrici.
Quando le piante sviluppano la quarta foglia, devono essere trapiantate in un vaso più grande e, successivamente, in piena aria dopo la metà di Aprile, quando il rischio di gelate tardive è superato. Se si desidera coltivare più di una piantina, è consigliabile posizionarle in fila, distanziandole di 100 cm.
Dopo poche settimane dal trapianto, è consigliabile concimare l’alchechengio con un prodotto ad alto contenuto di potassio per garantire fioriture abbondanti e frutti più saporiti. È possibile utilizzare un prodotto a lento rilascio che apporti nutrienti per tutto il ciclo colturale oppure distribuire un concime liquido ogni due settimane.
È importante seguire attentamente la crescita dell’alchechengio, eliminando le infestanti e assicurando alle piante le giuste annaffiature, soprattutto durante la stagione estiva, quando il suolo si secca più facilmente. Inoltre, è necessario rimuovere i rami secchi per favorire la ripresa vegetativa della pianta quando la stagione fredda sta per finire.
Quando e in che modo si raccoglie l’alchechengi?
La raccolta dell’alchechengio avviene generalmente da metà Agosto o inizio Settembre fino alla fine dell’autunno. Durante questo periodo, le lanterne dell’alchechengio si seccano gradualmente, permettendo di vedere la bacca all’interno.
Il calice dell’alchechengio è uno spettacolo naturale, poiché i sepali crescono attorno alla bacca dopo la fioritura. Man mano che la bacca matura, la lanterna si degrada, formando un reticolo di nervature elegante e grazioso che lascia intravedere il frutto colorato al suo interno.
Quando si nota questo cambiamento, è il momento di raccogliere i frutti a mano, tagliando il peduncolo con una forbice ben affilata in caso di resistenza.
I reni trovano un amico negli alchechengi
Gli alchechengi sono un frutto ricco di composti benefici per la salute dell’organismo. Tra le sue proprietà, spiccano l’azione antiossidante grazie alla presenza di vitamina C e acido citrico, e la capacità di mantenere in ordine l’intestino grazie alla presenza di ferro, calcio, fruttosio, acqua e fibre. Inoltre, nella medicina tradizionale, gli alchechengi sono noti per le loro proprietà diuretiche e antinfiammatorie, utili per ripulire le vie urinarie e prevenire la formazione di calcoli renali.