Dugongo: tutto quello che c’è da sapere

Il dugongo, noto anche come “mucca marina”, è un mammifero marino dalla forma insolita e affascinante. Vive nelle acque costiere e nei mari tropicali e subtropicali, dove si nutre di alghe e piante marine.

In questo articolo esploreremo il habitat del dugongo, le sue abitudini e le minacce che lo mettono a rischio di estinzione.

Scopriremo dove vive questo affascinante animale e quali sono le misure necessarie per proteggerlo e preservare il suo habitat naturale.

Dugongo: cos’è

Il dugongo, conosciuto anche come “mucca del mare”, è un mammifero marino erbivoro appartenente all’ordine dei Sirenia. È l’unica specie del genere Dugong e della famiglia Dugongidae.

Nonostante viva interamente in mare, il dugongo deve emergere periodicamente per respirare, come fanno i cetacei.

Dopo aver respirato, la maggior parte dell’ossigeno viene conservata nei muscoli attraverso la mioglobina, permettendogli di restare sott’acqua per lunghi periodi senza rischiare embolie durante la risalita.

Si ritiene che i primi avvistamenti di dugonghi da parte dei marinai abbiano ispirato i racconti mitologici sulle sirene.

Caratteristiche e habitat

I dugongo sono animali di grandi dimensioni, con una lunghezza compresa tra 2 e 3,5 metri e un peso tra 250 e 450kg. La loro struttura fisica tozza e compatta li ha portati a essere chiamati “mucche di mare“. Hanno una pinna caudale divisa in due lobi, un corpo massiccio, due ghiandole mammarie toraciche e due grandi pinne anteriori appiattite.

Le loro pinne anteriori sono arrotondate e prive di unghie, mentre non hanno arti posteriori o un collo distinguibile. Hanno un muso largo e setoloso, con occhi e orecchie piccoli e un paio di labbra spesse. Le setole funzionano come peli sensoriali e i maschi hanno incisivi simili a zanne.

La loro pelle estremamente coriacea è utilizzata come accumulatore di grasso per protezione termica durante l’inverno. Il Dugongo si trova in aree tropicali e sub-tropicali dell’Oceano Indiano e del Pacifico, tra cui Australia, Indonesia, Thailandia, Sri Lanka, Africa nord orientale e penisola araba sud occidentale.

È difficile stimare la popolazione mondiale dei dugongo a causa dei pochi dati scientifici dovuti a avvistamenti saltuari, catture accidentali e racconti di pescatori locali.

Comportamento, alimentazione e riproduzione

I dugonghi sono solitamente avvistati da soli o in coppia, ma occasionalmente sono stati visti anche in piccoli gruppi o addirittura in banchi di centinaia di esemplari nel corso degli anni.

Sono animali estremamente sociali e pigri, che amano rilassarsi e lasciarsi cullare dalle onde. La loro giornata è dedicata alla ricerca di alghe sottomarine, di cui si nutrono.

Di solito riescono a resistere sott’acqua da uno a quattro minuti, ma possono rimanere immersi fino a sei-otto minuti prima di tornare in superficie per respirare.

Alimentazione

Il dugongo è l’unico mammifero marino che si nutre esclusivamente di piante. La sua alimentazione consiste principalmente in fanerogame, piante acquatiche che crescono in profondità fino a circa 35-40 metri.

Passa gran parte della giornata a nutrirsi, utilizzando le sue labbra muscolose per strappare le foglie dal fondale e poi depositarle tra le pinne anteriori, che usa quasi come mani per reggere il cibo.

Il dugongo può consumare fino a 30kg di piante acquatiche al giorno.

Riproduzione

L’accoppiamento dei dugongo è un processo lungo e lento, che può durare diverse ore. Spesso la scelta del partner avviene attraverso un rituale in cui più maschi si contendono la stessa femmina, ma esistono anche altre forme di comportamento, come la libera scelta da parte della femmina del maschio con cui accoppiarsi.

Le femmine raggiungono la maturità sessuale e la capacità riproduttiva intorno ai 10 anni e partoriscono ogni 3-7 anni.

Dopo una gestazione di 12 mesi nasce un solo cucciolo, che viene aiutato dalla madre a salire in superficie per il primo respiro. La madre provvede inoltre ad allattarlo per almeno un anno, durante il quale il piccolo si nutre anche di alghe.

Il ruolo dell’uomo nel determinare il destino del dugongo

Quanto tempo può vivere un dugongo? Il dugongo è noto per la sua longevità, potendo superare i 70 anni di età.

Tuttavia, a causa dei predatori naturali come le orche, gli squali e i coccodrilli, della bassa frequenza di riproduzione e soprattutto dell’interferenza umana che minaccia la sopravvivenza dei dugongo, questo mammifero marino è a rischio di estinzione.

Facile preda per i cacciatori costieri, in passato è stato oggetto di caccia per la sua carne, l’olio, la pelle, le ossa e i denti. Attualmente i dugongo sono legalmente protetti in tutto il loro habitat, ma rimangono ancora esposti al rischio di rimanere intrappolati nelle reti da pesca e di subire collisioni con le imbarcazioni, con conseguenze negative sulle popolazioni di una specie che fatica a compensare il suo tasso di mortalità.

Anche il riscaldamento globale contribuisce al problema: le piante di cui si nutrono i dugongo sono fortemente influenzate dall’aumento del livello del mare e dalle variazioni di temperatura causate dai cambiamenti climatici.

L’equilibrio dell’ecosistema delle fanerogame dipende anche dalla presenza dei dugongo, che attraverso i loro escrementi apportano nutrienti essenziali per il funzionamento dell’intera catena alimentare.

Il dugongo rappresenta un pericolo? Normalmente il dugongo, già difficile da avvistare, non è territoriale e non costituisce una minaccia per l’uomo. Solo durante il periodo dell’accoppiamento i maschi possono diventare aggressivi verso chi si avvicina.

Nel 2022 la Cina annuncia l’estinzione del dugongo

Durante il ventesimo secolo, la popolazione di dugongo in Cina ha subito un grave declino, tanto che nel 2022 è stato dichiarato funzionalmente estinto sul territorio cinese. Questo significa che il numero di esemplari rimasti è così basso (l’ultimo avvistamento risale al 2008) da non garantire la sopravvivenza della specie.

Il team di ricerca della Zoological Society of London ha condotto uno studio approfondito in quattro province cinesi, esaminando tutti i dati storici disponibili sulla distribuzione passata dei dugongo nelle acque cinesi. I risultati ottenuti forniscono la prova di un vero e proprio collasso della popolazione, che ha portato alla perdita di questa importante specie marina e alla prima estinzione funzionale di un grande vertebrato segnalata nelle acque marine cinesi.

Conclusioni

Il dugongo è una creatura affascinante che vive in acque costiere calde e poco profonde, principalmente nelle regioni dell’Oceano Indiano e del Pacifico. La sua presenza è indicativa di ecosistemi marini sani e in equilibrio, e la sua conservazione è di fondamentale importanza per la biodiversità marina. Proteggere le aree in cui vive il dugongo e limitare le minacce che lo mettono a rischio è essenziale per garantire la sopravvivenza di questa specie unica e meravigliosa.

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