La liquirizia si può trovare in diverse forme: come tronchetti, caramelle, bastoncini e anche in liquore, e ha molte proprietà benefiche per la salute. Tuttavia, è necessario fare attenzione.
La liquirizia è famosa per due caratteristiche principali: il suo sapore unico e la capacità di aumentare la pressione sanguigna. Ha anche molte proprietà benefiche. Scopriamo insieme i vantaggi e gli svantaggi della liquirizia!
Cos’è la liquirizia
La liquirizia è la radice della Glycyrrhiza glabra, una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae (leguminose). È originaria del sud dell’Europa e di alcune regioni dell’Asia, come l’India.
Benefici stomaco e intestino
La liquirizia è un rimedio tradizionalmente utilizzato in Oriente da millenni per alleviare il mal di stomaco, i disturbi del fegato e la tosse. Le sue proprietà benefiche derivano principalmente dalla combinazione di flavonoidi e del suo principio attivo, la glicirrizina o acido glicirrizico. I flavonoidi hanno un’azione antispastica sulla muscolatura dello stomaco, mentre la glicirrizina ha dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie, mucoprotettive e cicatrizzanti.
Grazie a queste caratteristiche, la liquirizia è indicata per favorire la digestione e proteggere la mucosa gastrica, anche in caso di assunzione di farmaci che possono danneggiarla, come nell’ulcera gastroduodenale. Inoltre, la liquirizia ha anche un’azione lassativa grazie alla presenza di mannite, uno zucchero che aiuta a contrastare la stipsi, attirando acqua nell’intestino e facilitando lo svuotamento del colon.
Calmante della tosse
Il bastoncino di liquirizia ha molte proprietà benefiche: è antinfiammatorio, calmante e lenitivo. È utile per la tosse secca o grassa, poiché fluidifica le secrezioni bronchiali. Ha anche attività antivirale, disinfettante e cicatrizzante, che lo rendono un ottimo rimedio per le abrasioni delle mucose della bocca e delle gengive e per la gola irritata dal fumo. Inoltre, può essere usato come sostituto della sigaretta per chi vuole smettere di fumare.
Sostegno per il fegato
La liquirizia offre benefici anche per il fegato, il cuore e la circolazione. È stato dimostrato che l’estratto secco ha un effetto protettivo sul fegato e può aumentare rapidamente il glicogeno e ridurre i trigliceridi e le transaminasi nelle persone con insufficienza epatica.
Questi effetti sono attribuiti all’attività antiossidante dei flavonoidi, che combattono i radicali liberi e offrono protezione anche contro le malattie del sistema cardiocircolatorio.
Aumenta la pressione
Aumentare i valori pressori è una delle azioni più conosciute di questa radice, che spesso viene consigliata a coloro che hanno la pressione bassa. La glicirrizina agisce sui livelli di aldosterone aumentando la ritenzione di sodio e acqua e riducendo l’eliminazione del potassio.
Tuttavia, l’aumento della pressione arteriosa e la diminuzione dei livelli di potassio sono anche gli effetti indesiderati principali della liquirizia. Assumere più di 20 grammi al giorno in modo continuativo può causare seri problemi, soprattutto per chi soffre di ipertensione.
Controindicazioni
I medici consigliano di limitare l’uso della glicirrizina, evitando di superare i 500mg al giorno. È importante anche evitare di assumerla per periodi prolungati, oltre le 4/6 settimane, per evitare effetti indesiderati come aumento della pressione arteriosa, ritenzione idrica, edema al viso e alle caviglie, astenia, sofferenza muscolare e cefalea.
È importante considerare che 10 grammi di radici di liquirizia equivalgono a circa 1 grammo di glicirrizina, quindi la dose consigliata è di 2-5 grammi di radice polverizzata al giorno.
Oltre agli ipertesi, il consumo di liquirizia è sconsigliato anche a persone con insufficienza renale, ritenzione idrica, cirrosi epatica e diabetici. Le stesse precauzioni devono essere prese da coloro che utilizzano la pillola anticoncezionale, poiché l’associazione di contraccettivi ormonali e liquirizia può potenziare l’ipopotassiemia e l’ipertensione.
Studi recenti avvertono che anche le donne in gravidanza devono fare attenzione all’assunzione di liquirizia, in quanto dosi elevate possono causare danni al feto e comportare deficit cognitivi e comportamentali una volta nato. Durante le prime fasi dell’allattamento, l’assunzione di liquirizia potrebbe influire sulla produzione di latte, riducendola.
A causa dei possibili effetti negativi, l’Unione Europea ha stabilito che nelle etichette di bevande e alimenti contenenti glicirrizina deve essere chiaramente indicata la sua presenza.