Nella preparazione di un piatto in cucina, è consuetudine utilizzare una fonte di grassi, come ad esempio olio di oliva, burro, olio di semi di girasole o olio di riso. Tuttavia, è raro che qualcuno acquisti o utilizzi l’olio di sansa, nonostante sia disponibile nei supermercati ad un prezzo inferiore rispetto all’olio di oliva.
Si tratta di un sottoprodotto della spremitura delle olive e non è dannoso per la salute. Ecco le informazioni importanti da conoscere.
Cos’è l’olio di sansa
L’olio di sansa è un olio vegetale che si ottiene spremendo i semi di oliva per estrarre la maggior quantità possibile di grassi contenuti nella sansa. La sansa è il residuo umido che rimane dopo aver spremuto le olive.
Dopo la raccolta, le olive vengono accuratamente lavate per rimuovere eventuali residui di terra o foglie. Successivamente, vengono frantumate utilizzando macine di pietra tradizionali o macchinari moderni come i frantoi.
Dopo la frantumazione, la sansa, cioè la poltiglia ottenuta dalla frantumazione delle olive, viene separata dal resto del materiale solido e liquido attraverso un processo di estrazione.
Questo prodotto, sebbene non possa essere paragonato all’olio di oliva, presenta delle caratteristiche interessanti. Innanzitutto, ha un sapore delicato e fruttato che lo rende ottimo per la preparazione di dolci, lievitati, biscotti, pane e focacce. Inoltre, ha un punto di fumo molto elevato, il che lo rende perfetto per friggere qualsiasi cibo.
Questo derivato dell’olio di oliva potrebbe non essere eccezionale in cucina, ma dispone di ottime proprietà che lo rendono molto utilizzato in altri settori. Ad esempio, viene impiegato nella produzione di creme, lozioni, saponi e prodotti per la cura della pelle.
Grazie alle sue proprietà emollienti, aiuta a mantenere la pelle elastica e idratata, riducendo la secchezza e prevenendo la formazione di rughe. Inoltre, ha anche effetti lenitivi sulla pelle irritata o infiammata.
Ma non è solo ottimo per la pelle, lo é anche per i capelli. Applicato sul cuoio capelluto e sulle punte, aiuta ad idratare i capelli secchi e danneggiati, rendendoli più morbidi e lucenti.
Caratteristiche e utilizzi
Nonostante le restrizioni, è evidente che gli appassionati di cucina e gli intenditori di olio d’oliva in tutto il mondo sono ancora molto scettici riguardo all’utilizzo di questo olio come agente di cottura degno, poiché manca del sapore, della delicatezza e delle notevoli proprietà salutari dell’olio extravergine di oliva dal punto di vista organolettico e nutrizionale.
Tuttavia, non dobbiamo considerarlo semplicemente un “olio di serie B” o un sottoprodotto di scarsa qualità. Innanzitutto, il suo processo di estrazione non è molto diverso da quello utilizzato per estrarre altri oli da cucina convenzionali come quelli di mais, soia, girasole, cartamo, colza o semi di cotone. Inoltre, rispetto a questi oli, l’olio di sansa di oliva conserva ancora il profilo lipidico di base dell’olio d’oliva e quindi contiene livelli elevati di acido oleanolico, che è benefico per la nostra salute.
Possiamo quindi affermare che l’olio di sansa di oliva commestibile contiene componenti nutritivi e biologici attivi e, in particolare, ha la stessa composizione di acidi grassi degli oli di oliva puri e può anche contenere quantità maggiori di squalene, α-tocoferolo e steroli, oltre a dialcoli triterpenici e probabilmente acidi idrossiterpenici, che sono preziosi composti presenti nella frazione non glicerica dell’olio di sansa di oliva.
In generale, l’olio di sansa è principalmente utilizzato per usi non alimentari. Ad esempio, viene utilizzato come componente nel substrato per la produzione di biogas e biocarburanti attraverso processi di fermentazione. È anche un ingrediente naturale nell’industria cosmetica e ha valore nell’industria farmaceutica. Diversi studi hanno dimostrato che l’oleuropeina, il principale glicoside presente nei sottoprodotti dell’oliva, ha potenziali benefici come attività antiossidante, antinfiammatoria e antivirale.
Inoltre, l’olio di sansa viene utilizzato anche nell’industria alimentare come ingrediente attivo e composto bioattivo. Viene utilizzato in alimenti come latte e prodotti a base di carne, nonché negli alimenti funzionali con un alto contenuto di fibre e un basso indice calorico e glicemico. A livello domestico, può essere utilizzato per fare sapone fatto in casa o per lubrificare griglie e padelle.
Olio di sansa per friggere
È evidente che l’olio di sansa di oliva non raggiunge la stessa qualità dell’olio extra vergine di oliva, ma ci sono persone che lo utilizzano (anche per motivi di risparmio) come condimento in cucina, preferendolo ad altri oli di semi come colza, girasole o arachidi, poiché è un grasso monoinsaturo con un sapore più delicato e meno intenso.
Inoltre, c’è anche chi suggerisce di utilizzare l’olio di sansa per preparare lievitati, come focacce, pane, taralli e biscotti, poiché grazie a questo ingrediente diventano più friabili e croccanti.
Tuttavia, l’uso più comune è nell’ambito industriale e professionale come olio per friggere, grazie al suo alto punto di fumo di 240 gradi.
Il consumo di olio di sansa è dannoso per la salute?
Concludiamo quindi con la domanda che spesso viene posta da coloro che non conoscono la storia di questo prodotto: l’olio di sansa fa male? La risposta è no, a condizione che seguiamo tutte le indicazioni sull’etichetta e siamo consapevoli di ciò che stiamo usando.
Per essere ancora più chiari: l’olio di sansa grezzo e l’olio di sansa raffinato potrebbero essere dannosi per la salute e non sono commestibili, quindi non devono essere utilizzati in cucina né acquistati. Tuttavia, se abbiamo una bottiglia di olio di sansa di oliva, l’unico commestibile e vendibile per il consumo alimentare, non dobbiamo preoccuparci troppo per la sua sicurezza: tutte le procedure a cui è sottoposto il prodotto sono conformi alla legge e approvate dalla Comunità Europea. Pertanto, l’olio di sansa di oliva è semplicemente un derivato del sottoprodotto dell’olio di oliva, perfettamente commestibile e ricco di grassi monoinsaturi importanti per la nostra salute.