Oggi vogliamo fornirti alcune utili indicazioni su come prenderti cura della sansevieria durante l’inverno. Questa pianta da interno è nota per essere resistente e non richiedere particolari attenzioni, ma è comunque importante coltivarla adeguatamente e proteggerla durante la stagione fredda.
La sanseveria è considerata la pianta ideale per la camera da letto, poiché ha una grande capacità di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno durante le ore notturne.
Origini
Le sanseverie appartengono alla famiglia delle agavaceae e provengono dall’India, dall’Africa e dall’Indonesia. Preferiscono i climi caldi e sono considerate piante succulente. Le loro foglie sono lunghe, sottili e appuntite, motivo per cui vengono spesso chiamate “piante serpente” o “lingua di suocera”.
Come coltivarla
La sanseveria è una pianta che richiede poche attenzioni: bisogna annaffiarla raramente, solo per mantenere il terreno leggermente umido (solitamente ogni 5-7 giorni in estate e circa ogni 2 settimane in inverno); non è necessario spruzzare acqua sulle foglie, poiché non amano restare umide, ma è utile rimuovere la polvere di tanto in tanto.
Può essere coltivata in casa tutto l’anno e, da Maggio a Settembre, può essere tenuta anche sul balcone o giardino, preferibilmente in posizione ombreggiata. È importante evitare di posizionare la pianta vicino a fonti di calore diretto come stufe, termosifoni o fornelli e di evitare aree soggette a frequenti colpi d’aria fredda durante l’inverno.
Le sanseverie preferiscono climi miti, ma possono sopportare anche temperature più basse (fino a 10 gradi). Se vivi in aree calde, puoi tenerle sul balcone tutto l’anno, ma se abiti in aree più fredde, è consigliabile spostarle all’interno della casa durante l’inverno.
Depura l’ambiente
La presenza di inquinamento negli ambienti interni può causare problemi di salute come mal di testa, affaticamento e disturbi respiratori. Tuttavia, la sanseveria può essere un’ottima soluzione per purificare l’aria degli interni, come dimostrato da uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Parma.
Le foglie di questa pianta sono in grado di assorbire sostanze nocive come la formaldeide, lo xylene e il toulene, oltre a combattere l’inquinamento elettromagnetico.