Le uova, deliziose e protagoniste di molte ricette, sono spesso associate a pasti veloci e dietetici, ma anche a piatti golosi ed elaborati. Tuttavia, nonostante la loro versatilità, le uova hanno da sempre una cattiva reputazione a causa del loro presunto impatto negativo sul colesterolo.
Ma è veramente così? Quante volte abbiamo sentito consigli di moderarne il consumo o di limitarci a due a settimana?
In realtà, sembra che questa credenza sia ormai superata: nuovi studi dimostrano il contrario. Scopriamo insieme perché.
Il consumo di uova è dannoso per il livello di colesterolo?
Il colesterolo è una sostanza grassa appartenente alla classe degli steroidi prodotta dal nostro organismo. Solo il 10/20% del colesterolo proviene dall’alimentazione. In passato, il colesterolo è stato considerato dannoso per la salute, ma oggi viene descritto in due varianti: buono e cattivo.
Il colesterolo “buono“, noto come colesterolo HDL, è essenziale per la struttura delle nostre membrane cellulari e per la composizione della guaina mielinica, ma anche per la sintesi della vitamina D, degli ormoni maschili, femminili e degli ormoni corticosurrenali.
Il colesterolo “cattivo“, noto come LDL, diventa pericoloso quando presente in eccesso perché favorisce la formazione di depositi sulle pareti delle arterie e le ostruisce, aumentando così il rischio di malattie cardiovascolari.
L’eccesso di colesterolo “cattivo” si verifica quando uno squilibrio non permette più al colesterolo “buono” di regolare quello “cattivo” che si accumula nelle arterie e di favorirne l’eliminazione da parte del fegato. Il colesterolo diventa dannoso solo quando supera certi livelli. In sintesi, il colesterolo è un alleato della salute, ma può essere dannoso se presente in eccesso.
Quando le uova sono diventate dannose per la salute?
Nel 1968, l’American Heart Association diffuse direttive alimentari sul consumo di uova, basate su alcuni studi oggi considerati dubbi. Ai tempi, veniva consigliato di consumare meno di due uova a settimana, corrispondenti a 300mg di colesterolo, a condizione che non si assumesse altro cibo contenente colesterolo come olio d’oliva, prodotti lattiero-caseari, carne, pesce e prodotti da forno con uova. Queste direttive si basavano sull’idea che il colesterolo integrato con l’alimentazione avesse un impatto diretto sui livelli di colesterolo nel sangue. Si pensava che il corpo potesse accumulare il colesterolo proveniente dall’esterno senza limiti, e poiché le uova sono ricche di colesterolo, venivano demonizzate.
Tuttavia, oggi i medici confermano che il nostro organismo dispone di meccanismi che impediscono l’accumulo e regolano il colesterolo in eccesso, anche quando assumiamo più colesterolo del necessario. Nuove ricerche americane dimostrano che l’assunzione di colesterolo con la dieta non ha alcuna influenza sui livelli di colesterolo nelle persone sane.
Per mantenere bassi i livelli di colesterolo, è consigliabile evitare un’eccessiva assunzione di carboidrati sotto forma di zuccheri. Dovremmo invece prestare attenzione all’assunzione adeguata di omega 3, presenti naturalmente nella frutta secca e nei pesci grassi, e aumentare l’assunzione di verdure, legumi, cereali integrali e frutta ricca di fibre.
Le uova non causano un aumento dei livelli di colesterolo
Secondo le recenti ricerche condotte dal team di nutrizionisti dell’Università di Harvard, è emerso che nonostante l’uovo sia ricco di colesterolo (circa 200/300mg in un uovo medio), non provoca un aumento del colesterolo nel sangue. L’albume dell’uovo è privo di colesterolo e l’uovo in generale contiene lecitine, che combattono il colesterolo e ne riducono l’assorbimento, mantenendolo a livelli bassi. I medici consigliano che una persona in buona salute può consumare fino a 4/5 uova alla settimana. Tuttavia, se si ha una predisposizione genetica o congenita per il colesterolo alto, è consigliabile limitarsi a 2 uova a settimana.