Processonaria: cos’è e come difendersi

La processionaria del pino è un insetto appartenente alla famiglia dei notodontidi. Questo parassita è molto comune nelle zone con presenza di pini e cedri, e può rappresentare un serio problema per la salute delle piante, degli animali domestici e persino dell’uomo.

In questa guida, esploreremo cosa è esattamente la processionaria, quali rischi comporta e, soprattutto, come possiamo difenderci efficacemente da essa.

Ecco come difendersi da questo insidioso parassita, proteggendo noi stessi, i nostri cari e i nostri amici a quattro zampe.

Cos’è la processionaria del pino

La processionaria del pino (thaumetopoea pityocampa) è una farfalla notturna le cui larve sono note per il loro comportamento gregario e, soprattutto, per i loro peli urticanti. Le larve si nutrono delle foglie di pini e cedri, formando caratteristici nidi di seta biancastra sugli alberi, facilmente riconoscibili in inverno.

La processionaria prende il nome dal suo modo caratteristico di spostarsi. Le larve di questo insetto, infatti, si muovono in fila indiana, una dietro l’altra, formando una vera e propria “processione”. Questo comportamento è evidente soprattutto quando si spostano dal nido verso aree dove possono nutrirsi.

Quindi, il nome deriva proprio da questo particolare movimento a “processione” delle larve.

Ciclo di vita

Il ciclo di vita della processionaria si articola in diverse fasi:

  1. Uova: la femmina depone le uova sulle punte dei rami di pini o cedri alla fine dell’estate.
  2. Larve: dopo circa un mese, le uova si schiudono e nascono le larve, che iniziano subito a nutrirsi delle foglie. Le larve vivono in colonie e costruiscono i classici nidi di seta biancastra, visibili sui rami.
  3. Processione: le larve compiono movimenti in fila indiana (da cui il nome “processionaria”) per spostarsi dall’albero al suolo o per cambiare posizione.
  4. Pupazione: quando matura, la larva scende al suolo e si interra per formare il bozzolo, dove si trasforma in crisalide.
  5. Farfalla adulta: dopo la metamorfosi, esce la farfalla adulta, pronta a riprodursi e a ricominciare il ciclo.

La parte più pericolosa è proprio la fase larvale, per via dei peli urticanti che possono causare gravi irritazioni.

Perché la processionaria è pericolosa?

I peli urticanti delle larve di processionaria contengono una tossina chiamata thaumetopoeina, che è all’origine delle reazioni allergiche e infiammatorie nell’uomo e in molti animali.

Effetti sull’uomo

Il contatto con questi peli può causare diverse reazioni.

  • Dermatiti da contatto: irritazioni cutanee, prurito, rossore e gonfiore, spesso simili a piccole ustioni.
  • Problemi respiratori: inalando i peli, si possono avere irritazioni delle vie respiratorie, tosse, difficoltà a respirare o, in soggetti sensibili, vere e proprie reazioni allergiche.
  • Congiuntiviti: i peli volano anche nell’aria e possono irritare gli occhi, causando rossore, lacrimazione e bruciore.

Effetti sugli animali domestici

Gli animali sono particolarmente vulnerabili, in quanto possono annusare o leccare i peli.

  • Nei cani si manifestano irritazioni alla bocca, lingua gonfia, e in casi gravi possono esserci edema e shock anafilattico.
  • Stesse reazioni possono colpire anche gatti, cavalli, e altri animali che frequentano aree infestate.

Danni alle piante

Oltre al pericolo per la salute umana e animale, la processionaria danneggia gli alberi defogliandoli, indebolendoli e rendendoli più vulnerabili ad altre malattie.

Come riconoscere la presenza della processionaria

Capire se i pini o cedri del vostro giardino o area verde sono infestati è fondamentale.

  • Nidi bianchi e setosi sui rami: in inverno e inizio primavera si vedono queste “ragnatele” bianche.
  • Processioni di larve: lunghe file di larve in fila indiana che scendono dagli alberi verso il terreno.
  • Foglie defogliate: presenza di rami spogli con foglie mangiate.

Come difendersi dalla processionaria

Essendo un insetto protetto in alcune regioni, la gestione deve essere fatta con attenzione, preferibilmente tramite interventi autorizzati da enti pubblici o esperti. Ecco alcune strategie.

  • Controllo manuale dei nidi: se l’infestazione è leggera, durante l’inverno si possono rimuovere i nidi di seta tagliando i rami infestati o direttamente i nidi.
  • Insetticidi e biopesticidi: l’uso di insetticidi chimici è regolamentato e solitamente sconsigliato nelle aree urbane e vicino ad aree frequentate da persone e animali.

Inoltre, le farfalle adulte maschili sono attratte da feromoni sintetici, quindi si possono installare trappole a feromoni per catturare e ridurre la popolazione adulta.

Cosa fare in caso di contatto con la processionaria

Nel caso in cui si sospetti un contatto con la processionaria, ecco qualche suggerimento.

  • Usare acqua fredda per ridurre il bruciore e il prurito.
  • Evitare di grattarsi per non diffondere ulteriormente i peli urticanti.
  • Lavare immediatamente l’area con abbondante acqua e sapone neutro.
  • Applicare creme antinfiammatorie o antistaminiche, ma sempre sotto consiglio medico.

Per gli animali, è essenziale portare rapidamente il soggetto dal veterinario, che potrà somministrare trattamenti appropriati per ridurre gonfiore e dolore.

Conclusioni

La processionaria è un nemico insidioso per i pini, ma soprattutto per la salute di persone e animali. Riconoscerla, conoscerla e sapere come agire tempestivamente può fare la differenza nel limitare i danni. La prevenzione, il monitoraggio e gli interventi controllati rimangono le strategie migliori per convivere con questo insetto senza mettere a rischio la propria salute.

Se hai pini o cedri in giardino, dedica qualche attenzione alla possibile presenza della processionaria, e in caso di dubbio, contatta esperti o enti locali per la gestione.

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